Il Mobile in Arte Povera Artlegno
I tipi di produzione
Artlegno è un marchio specializzato nella produzione di mobili in Arte Povera nello stile tipico del Centro Italia.
Anche se si chiama stile “Arte Povera”, è “povera” solo per l’aspetto perché i materiali, le lavorazioni e le tecniche di produzione e assemblaggio sono tutt’altro che povere.
Prima di acquistare un mobile in Arte Povera è bene sapere quali sono le sostanziali differenza tra un mobile in Arte Povera economico ed uno di qualità superiore.
Possiamo identificare 3 fasce principali:
- Materiali economici e produzione industriale (mobili da discount)
- Materiali pregiati e produzione industriale (mobili realizzati da finti artigiani)
- Materiali pregiati e produzione artigianale (mobili realizzati da veri artigiani)
I mobili Artlegno appartengono alla terza categoria. Vediamo ora quali sono le differenze dalle altre due.
I materiali
I materiali economici sono il compensato, il taburato o il truciolato e sono soluzioni che consentono di ottenere il volume a basso costo mischiando legni economici (all’interno delle tavole) con essenze pregiate (solo sulle superfici visibili). I materiali economici hanno una durata nel tempo limitata: il truciolato basta un po’ d’acqua e rigonfia fino a sbriciolarsi e rompersi, e il tamburato è più leggero fragile in quanto pieno d’aria.
I materiali economici sono da subito “stabili” e non variano di dimensione una volta tagliati, offrendo un vantaggio in termini di tempi di produzione perché non necessitano di un tempo tecnico di stabilizzazione.
Sono l’esatto opposto del legno “massello”, ovvero legno pieno pregiato e semplicemente tagliato.
I mobili in Arte Povera Artlegno sono principalmente in essenza Pioppo massello (pesa quattro quintali al metro cubo) mentre le parti esterne che sono esposte potenzialmente a urti, a usura o ammaccatura sono in Toulipier da 7,5 quintali al metro cubo che conferisce una reale sensazione di massa e solidità, anche nel “suono” stesso del mobile.
Come diciamo sempre, uno sportello economico si chiude facendo “clak” mentre uno sportello in legno massello si chiude suonando un “tump”.
La produzione
Le logiche industriali puntano a velocizzare il processo di produzione per abbassare i costi ed il prezzo finale del prodotto.
Mentre le logiche industriali possono (ed è giusto) che siano adottate con l’uso di materiali economici in quanto stabili da subito, simulare una produzione artigianale assemblando materiali pregiati ed applicando velocemente i trattamenti finali produce solo un mobile che a distanza di breve tempo mostrerà imperfezioni, scollature e la comparsa di zone di legno chiaro non trattato.
Le logiche artigianali infatti, pur usando macchinari moderni, adottano invece tutte le soluzioni e le procedure scrupolose che consentono di ottenere un risultato che dura nel tempo secondo tradizione.
I materiali pregiati infatti necessitano obbligatoriamente di una lavorazione cosiddetta “artigianale” che si prende cura dei pezzi ancor prima dell’assemblaggio: i pezzi devono “decantare” almeno un mese a temperatura ed umidità costanti perché stabilizzino la loro dimensione; poi vengono “ripassati” per eliminare le misure eccedenti, per poi essere stabilizzati con il processo di lucidatura nel quale assumono esattamente il colore desiderato dal cliente, e solo dopo vengono assemblati definitivamente.
L’accortezza di assemblare i pezzi trattati solo dopo il trattamento di lucidatura consente di evitare la comparsa di zone del mobile con legno “vivo” più chiaro in quanto non raggiunto dal trattamento.
Tutto ciò comporta tempi di produzione più lunghi ma, credeteci, il risultato non ha paragoni.
Un mobile in massello Artlegno sarà usato anche dai figli dei vostri pronipoti e invecchiando diventerà sempre più bello. Un mobiletto in pseudo Arte Povera da discount andrà bene se durerà qualche anno per finire in discarica in breve tempo.
Le soluzioni adottate e le tecniche di assemblaggio
Tra le caratteristiche più evidenti di un mobile fatto per durare nel tempo c’è quella di come i vari pezzi sono stati uniti tra loro.
I componenti dei mobili economici vengono semplicemente incollati tra loro e se va bene hanno dei pioli o delle viti che li bloccano.
Guarda come sono uniti tra loro i pezzi di questo cassetto allo stato grezzo: è ben visibile la tecnica tradizionale e solida della “coda di rondine” che rende i componenti solidali tra loro come fossero un pezzo unico.
Quello che vedi in quest’altra foto invece è il fondo indistruttibile del cassetto dello spessore di ben un centimetro.
La tradizione del mobile in Arte Povera vuole che i cassetti scorrano sul legno e non come oggi su guide meccaniche. I cassetti dei mobili Artlegno scorrono poggiando il loro fondo da un centimetro su guide calibrate (nella foto) producendo il classico suono da sfregamento del mobile antico.
Queste guide lasciano libero il cassetto di scorrere sopra il fondo ad una distanza di un millimetro, evitando la formazione di quelle tipiche abrasioni da usura che fanno riaffiorare il colore chiaro originale del legno. Inoltre fanno da “fine corsa” calibrato impedendo che il pesante e robusto cassetto sbatta contro il retro del mobile.
In quest’altra foto invece puoi osservare il gancio del braccio che fissa l’apertura di una “madia”, il tipico mobile da lavoro per la cucina. Il ripiano di una madia in Toulipier è molto pesante e questo gancio deve poter sopportare nel tempo sollecitazioni non indifferenti. Ecco perché il gancio contiene un’anima trasversale di rinforzo che lo rende molto più resistente.
In questa foto vedi una sezione delle superfici dei tavoli Artlegno: strati multipli di legno pregiato in massello a venature incrociate per il massimo della stabilità dimensionale e resistenza.
Oltre a soluzioni tecniche di qualità come vuole la tradizione, i mobili Artlegno vogliono essere pratici e sicuri: in questa foto per esempio vedi un dettaglio delle fessure per riporre i coltelli le cui lame sono rese inaccessibili e nascoste all’interno della madia grazie ad apposite protezioni.
Il rasagnolo può scorrere e sbordare sull’intero piano di lavoro a scomparsa senza sbattere contro altre parti della madia.
La cornici vengono assemblate agli sportelli solo dopo il trattamento di entrambi. Le cornici sono sempre inchiodate da dietro per non lasciare a vista i buchi dei chiodi. Anche se dopo del tempo le cornici o gli sportelli dovessero subire assestamenti, non spunterà mai tra i punti di contatto il legno grezzo non trattato (più chiaro).
Questa è una parte del magazzino Artlegno dove i mobili vengono lasciati “decantare” per minimo un mese prima di essere personalizzati (colore, rifinitura) secondo le tue preferenze.
In questo periodo i pezzi vengono “listellati” (separati tra loro da listelli per consentile il passaggio dell’aria) al fine di far innalzare l’umidità dei materiali dal 9% al 12/13%.
I mobili Artlegno possono essere anche acquistati grezzi.
I mobili in Arte Povera realizzati in vero legno massello devono essere trattati con rispetto, come si tratterebbe con rispetto un maglione di cachemere in fase di lavaggio.
Se sbagli il lavaggio di un capo di cachemere, questo si potrebbe rovinare.
Se fai subire sensibili sbalzi di umidità e temperatura o repentini cambi di ambiente ad un qualsiasi mobile in legno massello, questo potrebbe danneggiarsi.
Se ami la tradizione e la genuinità dei veri mobili in Arte Povera, questi non possono che essere mobili Artlegno.